Partiamo da un argomento comune a molti di noi:
Settembre mese ZERO, mese della PARTENZA, del nuovo inizio.

Si parte con i buoni propositi di una sana alimentazione, sport, tempo per noi stessi, sane abitudini.

Quanto tempo ci serve per concretizzare una qualsiasi nuova abitudine?

⭐️⭐️⭐️ TRE settimane!

Quindi servono solo 21 giorni di costanza affinché ci si abitui ad una nuova abitudine e diventi parte integrante della nostra routine.

Spesso questo concetto è più facile a dirsi che a farsi, perché avere 21 giorni di costanza può essere più complesso del previsto: viviamo in una società veloce, abbiamo ritmi lavorativi incalzanti, siamo costantemente sollecitati da chat di gruppo e incombenze quotidiane.

Tutto questo spesso ci porta a sentirci così senza energie che i buoni propositi di settembre passano in secondo piano e ci rifugiamo nella nostra comfort zone, rappresentata da un pasto poco equilibrato e il nostro caro e amato divano! Anche se questo porta ad un circolo vizioso per cui ci sentiamo sempre più stanchi, fuori forma e non in grado di attuare quel famoso cambiamento di stile di vita che potrebbe segnare la nostra svolta!

E se vi dicessi che questa condizione di ZERO ENERGIE è causata anche dalla nostra chimica interna? Che la forza di volontà, fondamentale in ogni cambiamento è spesso minata da una alterazione di ormoni e neurotrasmettitori, tecnicamente questo viene chiamato DISSTRESS.

Facciamo un passo indietro e vediamo qual’è la differenza tra stress fisiologico (eustress) e disstress (stress senza recupero).

Lo stress è uno stimolo automatico, aspecifico che può essere di natura fisica o psicofisica percepito dal nostro corpo come “pericoloso” e che quindi attiva una serie di reazioni biochimiche, chiamate nel complesso “asse encefalo-Surrene” che determina la sintesi di neurotransmettori quali noradrenalina, aderenalina e cortisolo per rendere il corpo in grado di reagire a questo “pericolo” ed essere quindi più performante.

Questa attivazione fisiologica da stress viene mantenuta in stabilità perché il corpo tende ad adattarsi a tali stimoli, a mettere in atto cambiamenti tali da  ripristinare la stabilità. Questo stress buono o eustress è quello che ci permette di far fronte alle piccole emergenze quotidiane.

Quando il nostro corpo è sottoposto ad uno stress per una durata di tempo eccessiva, senza un adeguata fase di riposo o a seguito di problematiche fisiche o psichiche debilitanti (cambiamenti di età, malattie) che sottopongono l’organismo ad un mal adattamento, si verifica il DISSTRESS, un mancato adattamento allo stress con conseguenti alterazioni biochimiche degli ormoni dello stress, in particolare il cortisolo con conseguenze dannose per l’intero organismo.

Il cortisolo infatti, prodotto dalle ghiandole surrenali è un ormone in grado di fornire una misura dello stress, il suo rilascio determina l’aumento di glicemia e grassi nel sangue con conseguente aumento dell’energia disponibile al corpo. Inoltre insieme al cortisolo si libera noradrenaline e adrenalina, tutto ciò aumenta la pressione sanguigna e le prestazioni fisiche e mentali.

Quando il cortisolo è in eccesso, perché siamo sottoposti a uno sforzo fisico o psichico elevato, non solo ci sentiamo ansiosi e ipereccitabili, ma abbiamo una vera e propria risposta neuroendocrina allo stress con ripercussione su moltissimi organi e sistemi.
In particolare il cortisolo alto altera:

⚠️ Produzione di ormoni tiroidei
⚠️ Ritmo sonno-veglia
⚠️ Produzione di citochine proinfiammatorie che causano infiammazione e deperimento del sistema immunitario
⚠️ Integrità tissutale, causando gastrite e colon irritabile.

Quando il cortisolo è più basso del normale, siamo in esaurimento surrenalico. Questo accade nello stress cronico, quindi quando viviamo per lungo tempo sotto stress senza rispettare un periodo di riposo adeguato essenziale per ricaricare queste speciali ghiandole e ci sentiamo proprio come se avessimo “esaurito le batterie”.

In questo caso ci sentiamo sfiniti e non più in grado di affrontare ed adattarci alle sfide di tutti i giorni.

Come possiamo ricaricare queste batterie?
Come possiamo aumentare la resistenza a tali stress quotidiani?
Come possiamo prevenire o normalizzare i disturbi causati da un eccessivo stress?
La risposta a tali domande è esclusivamente una:

le piante adattagene!  

Sì, esclusivamente perché non esiste un corrispondente farmacologico capace di fare ciò che in maniera straordinaria fanno le piante medicinali adattogene.

Le piante adattogene sono un gruppo di piante, ognuna con sfumature di utilizzo peculiari tra le principali citiamo

✅ Rhodiola rosea
✅ Whitania somnifera
✅ Panax ginseng
✅ Eleuteroccocco senticosus

In generale queste piante migliorano la risposta fisiologica allo stress e rappresentano quindi una risorsa molto utile per cambiare stile” e trovare sostegno nellapplicare quei buoni propositi che il buon settembre ci ispira.

 

Buon inizio settembre a tutti ❤️

 

SE LO DESIDERI SIAMO DISPONIBILI PER UN CONSIGLIO GRATUITO E SENZA IMPEGNO ☺️